La Nazione – LUCCA – mercoledì 3 marzo 2004-03-06
p. XIV
IL JAZZ RAFFINATO DI MICHELA LOMBARDI
di Ernesto de Pascale
LUCCA – Scoprire tesori nascosti del jazz americano e raffinati brani di autori minori? Si può anche dalla Tocana e ci è riuscita con dedizione e sensibilità Michela Lombardi, cantante camaiorese, che ha pubblicato «Small Day Tomorrow» (distribuzione Philology) dedicato a Irene Kral (niente a che vedere con la bionda signora del jazz di oggi!), una cantante straordinaria dalla storia agrodolce. La Lombardi, accompagnata da un buon quartetto con Luca Giovachini alle chitarre (molto attivo dai dischi di Geri a quelli di Panattoni), Nino Pellegrini al contrabbasso, Riccado Jenna alla batteria e Piero Frassi al pianoforte, dà dimostrazione di destreggiarsi fra classici minori del jazz che la Kral fece suoi e compone un brano in tema con l’andamento mai estremo del disco. Michela Lombardi, che qualche anno fa pubblicò un disco di rock ben composto, interpretato e suonato ma non troppo originale nei contenuti, con il nome d’arte di «Malina», pare trovarsi a suo agio nelle atmosfere più adulte del jazz di autori come Sammy Cahn, Bobby Troup e Lew Brown che del jazz statunitense sono i grandi classici. E’ importante adesso che la cantante (e autrice) continui a trovare una motivazione nei suoi prossimi lavori perché è proprio l’idea della rilettura di un interprete minore a colpire, e ciò di cui si ha più bisogno nel jazz è di idee che abbiano le gambe lunghe.